DPS#3: L’ENTUSIASMO TI TRADIRA’, QUESTO METODO NO

Una frase molto comune che spesso mi sento dire è:

Io non ho soldi per risparmiare, non riesco a risparmiare, non ci sto dentro con tutte le spese che ho, figuriamoci se riesco addirittura a mettere da parte dei soldi!

Quando incontro nuove persone con cui affronto il tema del loro futuro, spesso hanno delle convinzioni di partenza molto simili a queste e vedono impossibile trovare dei margini di manovra per poter cambiare. In alcuni casi questo può anche essere vero, ma sono casi abbastanza rari.

Certo, se una persona ha delle abitudini ormai radicate da anni o addirittura da decenni, è normale che sembri inevitabile il risultato che ha e che non riesca a vedere cosa non va o cosa possa essere migliorato.

Per questo spesso ciò che ci serve è un aiuto esterno, così da avere due cuori e due teste che lavorano insieme.

C’è un aspetto da considerare in merito a questo problema del “non ho soldi da risparmiare”.

Ogni donna ha dentro di sé una donna adulta e una bambina.

La donna adulta è consapevole delle proprie responsabilità, sa che deve pagare le bollette, l’affitto o il mutuo, che deve fare tutte quelle cose serie e a volte noiose che competono gli adulti.

Nello stesso tempo alla bambina che è in noi, per diverse ore al giorno, alla settimana o al mese, neghiamo il divertimento, il gioco, lo svago, pertanto diventa insofferente, si annoia, scalpita per avere attenzione e spazio, e proprio su questo fa leva la pubblicità. È così che siamo bombardate di messaggi, di stimoli e di richiami che ci spingono a volere sempre la novità, il modello nuovo o l’oggetto di tendenza.

Tutto questo è rivolto alla bambina che è in noi che ne rimane lusingata e ammaliata: hanno creato quel prodotto o servizio proprio per lei, su misura per lei, per renderla finalmente protagonista. È come se quei richiami le dicessero: “Ecco, con noi sei TU al centro, compra e sarai libera!”.

Non prendermi per integralista se ti dico queste cose, sono anch’io una donna e non sono una “santa”. Semplicemente mi ricollego a come mi comporto quando una nuova cliente mi risponde che non ha alcuna possibilità di risparmiare e di mettere da parte dei soldi.

In quel momento spesso è la bambina che parla, e allora sai che cosa faccio?

Prima la ascolto e le do importanza, perché è giusto rispettare questo suo punto di vista che per lei è la realtà.

Dopo averla ascoltata cerco di darle degli strumenti che mettano in contatto la sua parte bambina con quella adulta e le facciano ragionare insieme.

PRIMO TRUCCO: BISOGNO VS SFIZIO

Su cosa è fondamentale ragionare? Su che cosa sia un BISOGNO indispensabile e su cosa sia invece uno SFIZIO, un qualcosa che ti fa star bene temporaneamente, ma che a lungo termine non ti dà un valore aggiunto.

In quest’ottica ti do un esercizio per aiutarti a definire meglio cosa è un BISOGNO e cosa NO.

Nella categoria BISOGNI rientrano:

  • Affitto
  •  Mutuo
  • Cibo
  • Assicurazioni varie
  • Vestiti e make up di base (sottolineo il “di base” eh)
  • Medicine
  • Trasporti pubblici
  • Benzina
  • Telefono

Tutto il resto dovrebbe rientrare nella categoria SFIZIO.

In base a questa generalissima definizione, suggerisco anche di fare un INVENTARIO di tutto ciò si possiede: vestiti, trucchi, oggetti, mobili, abbonamenti vari, accessori per la persona, anche le cose parcheggiate a casa altrui [ad esempio dai genitori per mancanza di spazio a casa propria].

Una volta che hai elencato tutti questi elementi, o li hai ben visibili di fronte a te, ti chiedo di riflettere su tre cose:

1.    Hai doppioni? (controlla ciò che è doppio, ma anche triplo o quadruplo al caso)

2.    Ci sono cose che non usi da più di 6 mesi?

3.    Rifletti sul fatto che ogni oggetto/servizio della lista un tempo erano soldi.

Come ti fa sentire questo esercizio?

SECONDO TRUCCO: QUANTE ORE DI LAVORO TI COSTA?

Se il primo esercizio non ti fa riflettere neanche un po’, allora aggiungi questo passaggio:

prendi il tuo stipendio mensile, dividilo per le ore di lavoro che fai al mese e calcola quanto guadagni all’ora.

Adesso, quando hai l’irrefrenabile voglia di comprare qualcosa che non rientra nella categoria delle necessità, calcola quante ore di lavoro ti costa, quante ore devi lavorare per potertelo permettere, e solo dopo che hai fatto questo conteggio procedi se ancora lo ritieni opportuno.

TERZO TRUCCO: PER UNO CHE ENTRA, UN ALTRO ESCE

Ti propongo ancora UN ULTIMO TRUCCO.

Fissa la regola del “per uno che entra, un altro esce”, ovvero, parlando di oggetti, per ogni nuovo acquisto che fai, uno della stessa categoria verrà eliminato.

Se possiedi molte cose, all’inizio potrà essere facile perché ci saranno oggetti di cui non ti importerà disfarti. Ma piano piano rimarranno solo le cose che per te hanno un valore e sarà difficile liberartene.

A questo punto ci penserai due volte prima di acquistare qualcosa che in quel momento ti piace tanto.

Cosa scoprirai applicando questi trucchetti?

LASCIO A TE LA SORPRESA, PROVA E VEDRAI!

Ti anticipo solo che ha molto a che fare con quello che avrai pensato anche tu all’inizio:

“Io non sono in grado di risparmiare!”.

DONNE CHE PARLANO DI SOLDI
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DPS#3: L'ENTUSIASMO TI TRADIRA', QUESTO METODO NO
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Il mio lavoro è aiutare le donne ad acquisire consapevolezza dei loro bisogni e obiettivi attuali e futuri, e scegliere gli strumenti finanziari più idonei a realizzarli.

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